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Il coronavirus e la barca
Diporto e coronavirus

Il coronavirus e la barca

Il coronavirus ha colpito anche il nostro modo di andare in barca.

La primavera è normalmente il periodo di inizio della nautica da diporto in Italia, ma in seguito all’attuale crisi sanitaria del coronavirus, i diportisti devono prendere in considerazione l’ordine esecutivo del ministero di stare a casa.

Il Governo dovrà verificare l’impatto e il modo in cui questo blocco generale delle attività stia influenzando il settore della nautica in Italia.

Nonostante la chiusura generale dei parchi e quindi anche delle aree marine protette demaniali è probabile che alcune persone escano ancora in barca. Qual è il consiglio che possiamo dare a queste persone?

Di stare a casa e resistere per tutelare se stessi e gli altri navigatori.

Incoraggiamo i navigatori a informarsi con i marina e i proprietari delle strutture portuali chiedendo di fare un controllo degli ormeggi visto che prima di poter tornare alle nostre amate barche passerà qualche settimana.

Controlli coronavirus in barca

Le nuove norme di sicurezza attuate per l’emergenza coronavirus valgono anche per il settore nautico e grazie agli operatori della Polmare, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto, operativi in mare tali regole sono fatte rispettare un po’ in tutta Italia.

Infatti non sono pochi gli articoli di testate giornalistiche o semplici post su facebook che denunciano diportisti o pescatori che ancora non hanno capito l’emergenza ed escono in mare con amici.

E’ possibile che le pattuglie marine vengano riassegnate per aiutare a far rispettare gli ultimi provvedimenti proprio per non fare abbassare la guardia anche a chi va per mare.

Questo è il periodo dell’anno nel quale di solito molti portano le loro barche in cantiere per fare carena o semplicemente dirigono la barca verso il loro ormeggio.

E’ il momento in cui  c’è molta corrente e l’acqua è fredda. Nel caso sia necessario uno spostamento di assoluta emergenza, ad esempio nel caso di prese a mare che filtrano acqua, è molto importante che le persone indossino un giubbotto di salvataggio adeguato all’esterno della giacca.

Per la maggior parte dei navigatori, l’andare per mare fa parte dell’essere, ci connette alla natura, ai familiari e agli amici ed è per questo che è difficile pensare ad un modo diverso di andare per mare in questo periodo difficile. Questo vale anche per chi del mare ne ha fatto una professione.

Tradizione marinaresca nelle difficoltà

Ricordiamoci che i diportisti hanno una lunga tradizione di aiuto reciproco quando le cose vanno male.

Quando sentiamo una chiamata di pan-pan sul VHF, sappiamo che la prima cosa da fare è assicurarsi che la nostra barca sia pronta e sicura e quindi in grado di rispondere all’emergenza.

Durante questo periodo dobbiamo fare lo stesso: avere grande riguardo nei confronti del prossimo e di chi al momento sta prestando soccorso a questa chiamata di emergenza ed il modo migliore per farlo in questa tempesta da coronavirus è restando a casa.

Per passare un pò di tempo, potresti esplorare la categoria GUIDE e TUTORIAL di Pianeta Nautica.

Se invece siete professionisti del mare andate a visitare il sito della Guardia Costiera per maggiori informazioni sui servizi della stessa in questo periodo di COVID 19

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